Corso di formazione professionale triennale per COUNSELOR OLISTICO Milano
Pubblicato da HoloSphera

Il Counselor Olistico è una figura professionale che nasce all'interno del paradigma contemporaneo in cui tutto è considerato interdipendente. All'interno di questa visione, qualsiasi problema del singolo è interconnesso con una rete di situazioni/relazioni.

Il Counselor Olistico, avvalendosi di una serie di tecniche innovative che operano in maniera globale, permette di svolgere una professione affascinante riutilizzando gli strumenti dell'approccio corporeo integrandoli con un sapere rinnovato e fluido capace di offrire una completezza alla relazione di aiuto.

Il Counselor Olistico non dà consigli, ma dà delle risposte a dei bisogni, che non sono i bisogni sui contenuti, ma i bisogni sulla relazione. L'azione della consultazione non consiste nel proporre soluzioni, quanto nel lavoro con l'altro sul tipo di bisogno, il permettere alla persona di riattivare le energie, le potenzialità che già possiede. Non fornisce consigli o soluzioni ai problemi, ma cerca di aiutare la persona, attraverso il dialogo, a elaborarli. Le soluzioni dei problemi sono spesso dentro chi li presenta, l'altro può solo facilitarne la comprensione.

Il Counselor Olistico ha il compito di aiutare l'interlocutore a gestire il problema, rendendolo in grado di assumersi le responsabilità di eventuali scelte, deve restituire alla persona l'autonomia e un maggior senso di dignità e autostima. Le azioni comunicative tipiche del Counselor Olistico sono:

  • l'ascolto,
  • la conversazione,
  • la costruzione del problema con l'altro,
  • l'accoglienza delle emozioni.

Chi si rivolge a noi racconta, elabora, costruisce il problema. L'operatore deve essere una persona in grado di gestire la dimensione affettiva dell'intervento, deve ascoltare le emozioni per poi utilizzarle nel lavoro di ascolto. La persona prima di essere capita ha un bisogno forte d'essere accolta, riconosciuta nella sua condizione di disagio.

Durante l'incontro avviene quindi uno scambio emozionale più che verbale, dove assume grande importanza l'espressività che accompagna le parole di chi si esprime. Il racconto non è fatto solo di parole ma di frasi interrotte, silenzi, mormorii, respiri che cambiano ritmo. La voce e la gestualità, per l'operatore, sono realmente lo strumento di lavoro; il tono, la differenza delle parole e il linguaggio paradossale che spesso mascherano il racconto per arricchirlo di fantasie, rivelano la realtà più intima di chi parla.

Referente Piepaolo Alioto

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Programma e moduli didattici

La comunicazione, quindi, poiché focalizzata sul non giudizio, permette di costruire un contesto relazionale, più intenso rispetto alla relazione comune, un rapporto pregnante e personalizzato che consente di comprendere, di capire qualcosa di più. È ridotto il timore del confronto perché non vediamo l'altro come altro, ma parte di noi e, grazie anche all'empatia, le difese in qualche modo cadono per dare spazio a una maggiore libertà d'espressione, senza vincoli e inibizioni, capace di garantire all'altro la possibilità di raccontarsi come crede, di raccontare di sé nei tempi e nei modi che desidera.

Le persone che si rivolgono a noi non si considerano persone che hanno una patologia, che hanno un sintomo, ma si reputano persone che hanno voglia di comunicare, di condividere con qualcuno un proprio stato d'animo. In una società dove le emozioni non sono la forza della ragione, ma delle pericolose sabbie mobili da evitare, le situazioni depressive e la solitudine, intesa come desertificazione delle relazioni, degli affetti, sono tra i principali motivi della persona che si accosta a noi.

Il counseling rappresenta la manifestazione di una solitudine molto silenziosa che non trova ancora sbocco nei servizi pubblici. Si scopre che spesso presenta grosse fragilità rispetto a chi ha un ruolo definito in una società dove tutto è standardizzato, monitorato e massificato in cui non è possibile mostrare debolezze o intimità, in cui non è possibile manifestare la propria vera natura. I

l Counseling oggi è sempre più presente con quelle persone che non hanno affetti stabili, che non hanno una famiglia di riferimento, persone che si sentono inutili, persone che non sono malate, ma che avvertono un disagio e il bisogno in qualche modo di poterlo superare prima che si trasformi in una reale patologia.

Sedi di svolgimento

Centro Althea
Via Piacenza, 22 MILANO (MI)

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